La science tech oggi va dall'”exploration” all'”explotation” guardando sempre di più verso la cybersecurity e il cloud computing ma anche al cambiamento climatico
«Nella Space Economy siamo passati da un periodo di exploration a un periodo di explotation. Questo significa che se prima nello spazio si andava per fare ricerca scientifica, oggi si pensa anche al profitto», commenta Samantha Cristoforetti durante Italian Tech Week 2024 e racconta un aneddoto: «Una volta, mentre aspettavamo di partire per lo spazio, abbiamo dovuto aspettare che alcuni che stavano per partire con SpaceX di Musk lasciassero il parcheggio libero».
Space Economy, come sta cambiando?
«In questo settore lavorano anche tante aziende italiane che cercano di posizionarsi nell’ecosistema. Poi c’è la dimensione della conflittualità: economica, militare. Mettere a disposizione assetti stellari è stato centrale anche nella guerra in Ucraina. Da questi assetti dipende anche la nostra vita. Il mio sogno è sviluppare un veicolo che possa portare nello spazio gli astronauti europei non solo americani, russi e cinesi. Io spero che mio figlio e mia figlia possano stare in Europa e coltivare grandi ambizioni. Non credo che ora tornerò sulla stazione spaziale internazionale, ci sarà spazio per altri talenti italiani», chiude così il suo intervento Samantha Cristoforetti. E parlando di capitali investiti in questo settore, Raffaele Mauro di Primo Space afferma: «I capitali europei, nella dimensione della Space Economy, si attestano sugli 8 miliardi che sono investimenti privati, circa 850 sono andati in Europa e fino a pochi anni fa era difficile pensare che si investisse in questo settore in Italia. Questo significa che c’è un’opportunità per investire nell’ambiente spaziale con le nuove tecnologie. La lotta al cambiamento climatico è fondamentale, come quello che sta facendo la startup Eoliann». E in questa direzione c’è ancora tanto da fare per creare un ecosistema avanzato di cloud computing e cybersecurity.
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