Si estende per cinquemila metri quadrati lo spazio hi-tech di WIIT. Sotto la guida dell’architetto Davide Maffietti, l’azienda tedesca di servizi cloud ha aperto la sede nel capoluogo lombardo. Il CEO Alessandro Cozzi: «Qui a Milano ci sono due dei nostri più importanti data center sorvegliati H24»
Risalta all’occhio in mezzo a condomini ed edifici la nuova sede di WIIT in via Muzio Attendolo detto Sforza, nel cuore del quartiere Selvanesco-Vigentino di Milano. Esternamente l’architettura si contraddistingue per uno stile minimale ma al tempo stesso ricercato, ma il cuore pulsante di questo hub è al suo interno, sottoterra, dove risiedono i data center. In oltre 500 metri quadrati sottoterra e uno spazio totale di circa 5000 mq c’è quello che viene definito il “nuovo petrolio”. Nel cuore della vita cittadina milanese WIIT, azienda che da oltre 25 anni si occupa di soluzioni di private cloud principalmente per banche, imprese e PMI, ha costruito un mondo sotterraneo che 24 ore su 24 nella massima sicurezza e sorvegliato da guardie giurate opera per garantire la protezione dei dati. In silenzio e con il massimo riservo qui l’accesso è permesso a pochissime persone, solo gli “addetti ai lavori”. In questa nuova puntata con il nostro consueto appuntamento del giovedì per Viaggio in Italia siamo andati alla scoperta di questa miniera d’oro invisibile.

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Nel cuore del petrolio invisibile
Con 2 certificati Tier IV dall’Uptime Institute (il massimo standard in termini di resilienza), i due data center milanesi operano continuamente strettamente sorvegliati. A guidarci in questo viaggio alla scoperta del nuovo petrolio è il team di WIIT durante l’inaugurazione del nuovo spazio in via Muzio Attendolo detto Sforza. Qui, in ex edificio Ligresti riqualificato e ripensato dell’architetto Davide Maffietti con un linguaggio architettonico essenziale e materiali attentamente selezionati che ben si integrano nel tessuto urbano, l’azienda nata a Dusseldorf, di fronte al celebre giardino verticale più alto d’Europa, ha scelto di mettere radici.

Con una superficie di circa 5.000 metri quadrati distribuiti su quattro piani, la nuova struttura rappresenta un esempio di rigenerazione urbana e punto di riferimento per le operations italiane dell’azienda. Questa infrastruttura avanzata protegge in modo ancor più rigoroso anche le aree più sensibili, tra cui i due datacenter Tier IV, veri e propri cuori pulsanti delle operations di WIIT in Italia. Strutture che rappresentano un’eccellenza strategica per l’azienda, assicurando i più elevati standard di performance operativa e protezione dei dati. «La nostra ambizione è quella di diventare abilitatori della transizione sostenibile con servizi digitali premium e con questa nuova sede siamo pronti a consolidare il nostro ruolo di leader nel settore IT e a rispondere alle sfide future con ancora più energia, visione e innovazione. Qui a Milano ci sono due dei nostri più importanti data center, sorvegliati H24 – commenta il CEO di WIIT Italia, Alessandro Cozzi – Tra le caratteristiche di WIIT c’è quella di avere la proprietà degli asset, oltre alla capacità di progettare datacenter e condurre i progetti completamente dall’interno». Cozzi è anche fondatore e azionista di maggioranza del gruppo, che ha avviato alla fine degli anni ’90 con l’obiettivo di creare un player di riferimento nel settore dell’outsourcing e del cloud privato. A Milano i cantieri sono durati 2 anni.

Un nuovo approccio
Con un approccio “premium” al cloud, orientato a settori come banche, assicurazioni, moda e manifattura, dove la sicurezza dei dati è vitale e i servizi di sicurezza integrati permettono di alzare il livello di servizio, in WIIT si ostacolano gli attacchi cyber. «Nei nostri data center produciamo continuamente copie di dati a disposizione dei nostri clienti e siamo collegati tra Milano, Padova, la Svizzera e la Germania con una rete 5g a latenza più bassa rispetto all’Italia e fibra di alta qualità», commenta il team di WIIT. Con una certificazione di elevato livello, che hanno circa 60 datacenter nel mondo e sono principalmente usati dalle banche, la probabilità di default qui si riduce in modo esponenziale. «Nel primo trimestre del 2025 abbiamo ricavato 14.4 milioni e il nostro Ebitda segna guadagni in crescita esponenziale – spiegano da WIIT – Questo mercato è difficile, quello tedesco vale 3 volte quello italiano, ma qui ci vediamo uno sbocco, mentre la Svizzera rappresenta un mercato potenziale. Questo sarà per noi l’anno del consolidamento in Italia».

Per Enrico Rampin, Chief Sales Officer di WIIT S.p.A. e responsabile delle vendite a livello globale: «Nessuna azienda digitale nel cloud può essere sostenibile senza un piano di innovazione. Per i nostri clienti rappresentiamo un driver e il tema rilevante è la sovranità digitale, non solo del dato in un modello resiliente, ma anche di gestione dei processi. Oggi parlare di innovazione e servizi significa guardare al futuro con un occhio che ha “un problema di cataratta”. Noi operiamo con clienti privati B2B e l’adozione dell’AI è un processo che le aziende iniziano a guardare in ottica di efficienza. La portabilità permetterà in futuro di interagire con gli Small Language Models, piattaforme oggi altamente inefficienti ma che saranno centrali per ridurre il consumo di energia».
L’integrazione delle piattaforme è un tema critico da anni ma secondo Rampin oggi si può fare molto di più e molto meglio: «I nostri clienti hanno tante app, dalle 80 alle 150, molte interconnesse tra loro. Oggi con piattaforme snelle e una manutenzione bassa, possiamo integrare le app e offrire questa piattaforme in modalità resiliente. Per noi la sostenibilità è diventato un mantra». La nuova struttura milanese è stata progettata con soluzioni eco-sostenibili tra cui la facciata dotata di pannelli in alluminio forato, per favorire la ventilazione naturale e la schermatura solare; il sistema di illuminazione intelligente con sensori di movimento e controllo della luce naturale; la gestione ottimizzata dei consumi idrici e la creazione di aree verdi nel parcheggio esterno. Ma la grande sfida del futuro non è l’esterno quanto quella miniera sotterranea, dato che i data center, come ben si sa, sono per natura molto energivori.

Nei datacenter di WIIT
Dotati di componenti elettromeccanici che devono essere indipendenti e sempre attivi, i datacenter di WIIT sono strettamente sorvegliati da una guardia giurata costantemente presente H24 7 giorni su 7. «Suddivisi in 3 locali e diversi rami, le batterie di questi datacenter durano, in media, 12 anni, ma noi iniziamo a sostituirle dal terzo anno in poi – spiega il team di WIIT durante il nostro “viaggio sotterraneo” – Qui i condizionatori sono in funzione praticamente sempre eccetto l’inverno. Questi datacenter sono progettati per potersi espandere, così non è detto che in futuro non ce ne saranno di più». Tra i corridoi di WIIT a un certo punto ci si imbatte in una sorta di gabbiotto. «È il nostro posto di “massima sicurezza” – spiegano gli addetti ai lavori – Qui dentro possono entrare pochissime persone, meno di 10, attraverso controllo dell’identità digitale che esegue la stessa gabbia al momento dell’ingresso e con il rilevamento del peso, per noi fondamentale affinché non si “intrufoli” dentro qualcun altro». Una gigantesca macchina progettata per essere continuamente sottoposta a stress ma che proprio grazie alla sua resilienza è riuscita a ottenere la certificazione Tier IV. E in caso di violazione del protocollo che succede? «Qui siamo dotati di 3 livelli di allarme che corrispondono a 3 diverse entità: il primo è solo sonoro, il secondo è anche visivo mentre l’ultimo toglie l’ossigeno. Anche questo sistema di protezione garantisce un grado di affidabilità dei nostri sistemi pari al 99,99999%», conclude il team.