Il nuovo modello si è rivelato comodo, leggero, ma soprattutto completo. La caratteristica più interessante? Il prezzo
Finora, chi voleva uno smartwatch che si spingesse oltre le solite funzioni elementari, dotato magari di sensori precisi e di un pacchetto completo, doveva per forza scucire ben oltre cento euro. Finora, appunto, perché con Amazfit Active 2 si ridisegnano target, obiettivi e forse persino fasce di prezzo.
Attività fisica con l’Amazfit Active 2 al polso
Proposto a 99,90 (con la versione top di gamma, davvero bellina per via del look classico e anticheggiante, che sfiora i 130 euro) il nuovo prodotto di Amazfit è sicuramente uno dei più interessanti appena giunti sul mercato, capace persino di impensierire le offerte “sportwatch” di alcuni marchi verticali che, com’è noto, hanno prezzi di listino decisamente superiori.

Il punto di forza dell’Amazfit Active 2 non risiede solo in ciò che sta sotto al quadrante, come si vedrà a breve, ma anche nel quadrante stesso che, dal diametro di 44 millimetri, non si pone in concorrenza diretta con i classici sportwatch ingombranti e sicuramente inadatti per dimensioni alla platea femminile o semplicemente ai polsi maggiormente affusolati.
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Il cinturino traforato contribuisce ad alleggerire ulteriormente il peso del device, che puntualmente ci dimenticavamo di avere al polso nelle nostre prove. La cassa, realizzata in acciaio inossidabile lucido nella parte superiore rivela la natura budget solo ribaltata: la sezione inferiore, che ospita i sensori, è infatti in plastica. Meglio dunque stare attenti con gli urti.

Restando focalizzati sulla cassa, sulla parte destra dell’Amazfit Active 2 trovano alloggio due tasti fisici: quello superiore permette di accedere alle applicazioni se premuto rapidamente o attivare l’assistente vocale Zepp Flow con una pressione prolungata, proprio come avviene nella maggior parte degli smartphone. Il tasto inferiore, invece, consente di selezionare rapidamente un’attività sportiva o eventualmente di spegnere/riavviare il dispositivo.
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Il protagonista del device firmato Amazfit è sicuramente il pannello tondeggiante OLED da 1,32 pollici dall’ottima luminosità che si adatta in modo automatico e anche molto velocemente alle condizioni esterne, così da non incidere mai più del dovuto sulla batteria. Del resto, con la copertura di ben 160 attività ginniche monitorabili, non è certo uno smartwatch che resterà chiuso a lungo tra quattro mura.

Di livello elevato la rilevazione attraverso i sensori. L’allenamento Hyrox simula poi una gara declinabile attraverso 8 chilometri di corsa alternati ad altrettante stazioni di esercizi sulla falsariga dell’omonima competizione. Sul fronte sensoristico, oltre alla compatibilità con le fasce cardio maggiormente diffuse del mercato, Amazfit Active 2 monitora frequenza cardiaca, ossigenazione del sangue, lo stress e la qualità del sonno.
Essendo pensato per chi fa sport in modo molto serio, non sorprende la funzionalità che permette di rispondere direttamente dallo smartwatch, mentre si intuisce quasi subito che si è fatto economia (da qualche parte bisognava pur mantenere bassi i costi, visto ciò che offre) sul fronte del sensore GPS rimasto fermo al single band e, perciò, più lento rispetto al dual band nell’acquisizione del segnale, specie fuori città.

L’applicazione Zepp, configurabile in un attimo sia sui device Andoid sia su quelli iOS, consente eventualmente di scaricare mappe da riprodurre direttamente sull’orologio. Discreta l’autonomia: copre solitamente una settimana ma può scendere sensibilmente (anche a tre giorni) in caso di utilizzo intenso dei sensori. Si segnala che la versione Premium – che però non abbiamo avuto modo di provare – è la sola dotata di tecnologia NFC per i pagamenti.
Insomma, in questa fascia di prezzo sarà difficile trovare uno smartwatch più completo, preciso e affidabile di Amazfit Active 2 che, lo ricordiamo, è proposto a 99,90 euro per la versione base che abbiamo testato mentre quella di punta, dal look più classicheggiante e dal cinturino premium, è offerta a 129,90 euro e come appena detto ha dalla sua l’NFC per i pagamenti. Davvero un device da tenere d’occhio. O mettere subito al polso.