Dopo l’attentato a Butler contro il candidato repubblicano, l’uomo più ricco del mondo ne ha sposato la causa. Cosa otterrà in cambio?
Trump glielo aveva promesso: la guida del Department of Government Efficiency. Acronimo, DOGE, esattamente come quella criptovaluta meme che anni fa Elon Musk si era divertito a far oscillare sulle Borse digitali. Dopo la vittoria del tycoon, divenuto il 47esimo presidente degli Stati Uniti, sulla stampa si leggono le ipotesi riguardanti il futuro di Musk in politica. Il Ceo di Tesla, che da anni interpreta il ruolo del paladino delle destre globali, sarà coinvolto in prima persona nelle decisioni finanziarie della principale potenza mondiale?
Musk avrà un “ministero”?
I servigi dell’uomo più ricco del mondo alla causa di Trump non sarebbero finiti. Come ha spiegato il Washington Post Musk avrebbe studiato un piano di tagli draconiani alle finanze federali per consentire un risparmio di 2 trilioni di dollari. Potrebbe essere appoggiato presto sulla scrivania dello Studio Ovale, pronto per essere analizzato e, eventualmente, messo in pratica dal nuovo presidente.
Elon Musk on D.O.G.E:
“I’d be happy to help improve the government efficiency, obviously Department of Government Efficiency which is sorely needed. We’ve got a gigantic government bureaucracy and overregulation.” pic.twitter.com/pIPiEOVsiN
— DogeDesigner (@cb_doge) November 6, 2024
L’imprenditore è noto per le proprie capacità di ridurre drasticamente i costi, strategia al centro del cosiddetto DOGE. Dopo aver acquisito Twitter nel 2022 per 44 miliardi di dollari ha infatti licenziato buona parte dei dipendenti e nel 2024 ha mandato a casa 14mila lavoratori di Tesla. Sarà altrettanto facile tagliare nella pubblica amministrazione a stelle e strisce?
Cosa può ottenere Musk da Trump
Elon Musk è a capo di diverse aziende strategiche per l’economia americana. Partendo da Tesla, il Ceo può aspettarsi un trattamento di riguardo da parte della Casa Bianca dopo gli anni turbolenti di Biden, tra screzi e polemiche. Nel 2021 Musk si era detto particolarmente irritato per il mancato invito a Washington a un incontro sul futuro dell’automotive.
Ora che i robotaxi sono stati presentati anche da Tesla, è possibile che il settore della guida autonoma possa beneficiare di una maggiore libertà di test, come del resto sta già accadendo in molte parti del Paese (da San Francisco a Phoenix).
Un altro argomento cruciale per Musk è lo spazio. SpaceX e i suoi razzi sono ormai indispensabili per la NASA e con i progetti di ritorno sulla Luna e colonizzazione di Marte l’imprenditore ha ora un canale diretto con la Casa Bianca per fare pressioni e guadagnare ulteriore terreno rispetto ai competitor (come la Blue Origin di Bezos).
Elon Musk ha infine piani ambiziosi pure per X, la piazza digitale che ha fatto da megafono alla campagna elettorale di Trump e che nei prossimi anni potrebbe tornare a essere il principale strumento di comunicazione del presidente USA. Rispetto al free speech può stare tranquillo, vista la piena sintonia con Trump su questi temi. Infine l’AI: Musk ha sfidato apertamente OpenAI di Sam Altman sull’Intelligenza artificiale. Cosa dobbiamo aspettarci su questo fronte? Il tycoon lascerà che il mercato si regoli da sè o renderà qualche favore al proprio finanziatore in questa competizione?
Ultimo aggiornamento: